Giochi con me?

Giochi da tavolo con i più piccoli


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Dungeon Fighter

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Da tempo mia figlia mi aveva chiesto un gioco in cui “si sta insieme“, così sono partito alla ricerca di un collaborativo che potesse fare al caso nostro. L’occhio mi è caduto subito in questo titolo e me lo sono procurato. Dopo mille peripezie di trasporti, la scatola in lingua crucca arriva al nostro domicilio.

Il gioco base è indipendente dalla lingua a parte i nomi dei mostri che si incontrano nel dungeon. Avrei preferito prenderlo in italiano, ma alla fine ho scelto di avere più soldi in saccoccia (anche se li ci rimarranno ben poco).

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L’obiettivo di Dungeon Fighter è di sconfiggere avversari che via via si incontrano nel percorso lanciando dadi in un bersaglio, ma facendolo prima rimbalzare fuori dallo stesso. A complicare le cose sono dei lanci speciali a cui sei costretto sfidando alcuni mostri. Inoltre ci sono le abilità speciali degli eroi che si vanno ad impersonare, l’equipaggiamento (armi, pozioni, armature) che si può acquistare, guadagnando gettoni d’oro (soffiandoli ai mostri sconfitti).

Abbiamo piazzato il tabellone su un basso tavolino da fumo, ma a fumare è stata la mia spina dorsale prima ancora che il primo mostro si avvicinasse a noi. Visto che non si può fumare nei dungeon chiusi, siamo stati sconfitti istantaneamente.

Per la seconda sfida abbiamo cambiato location mettendo il bersaglio in un tavolo degno di questo nome, ma indegni erano i giocatori attorno al tavolo e ne siamo usciti con le ossa rotte anche stavolta.

Ad oggi non siamo ancora riusciti ad arrivare in fondo (su 5 partite fatte) a livello principiante, il che è un punto a favore per la rigiocabilità (in realtà la meccanica è ripetitiva la longevità non sarà sicuramente il cavallo di battaglia di Dungeon Fighter).

Il gioco è perfetto per giocare con i propri figli, c’è l’abilità manuale, c’è la collaborazione nella scelta dei dadi, per il bimbo c’è “l’ansia” da lancio sbagliato e perdita di punti vita, ci sono i mostri, gli eroi… insomma ha già scalato la vetta della classifica delle preferenze di mia figlia.

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Questo titolo è però anche un discreto party game per gli adulti e qualche bel momento te lo regalerà specie quando capiteranno combo di lanci da dover effettuare nei modi più strampalati.

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Durata: 30 -45 minuti


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Kakerlakenpoker Royal

 

Giocare con gli scarafaggi non è mai stato così divertente. Non è vero: confesso che da piccolo me la sono spassata di più, a formulare miscele che sterminassero gli insetti che trovavo in giardino, mescolando prodotti che trovavo in casa… Ma non ditelo  agli amanti degli insetti…

Comunque, in questo gioco tutto incentrato sul bluff, l’obiettivo è quello di sbolognare almeno 4 animali schifosi ad un avversario (5 se si gioca in 2) proponendo una carta coperta tra quelle che si hanno in mano e dicendo di che animale si tratta. Es. “E’ una rana“.  Colui che riceve la carta dovrà indovinare se l’affermazione è vera o falsa. Se indovina, la carta va a chi ha proposto la stessa, se sbaglia, va al destinatario. Chi si prende la carta dovrà piazzarla scoperta davanti a se.

In alternativa, il destinatario della carta può decidere di guardarla e girarla ad un altro giocatore (ovviamente non se si gioca in 2), confermando o modificando la definizione iniziale.

Nella versione “Royal” ci sono alcune aggiunte da fare: innanzitutto sono presenti 1 carta re per ogni tipo di animale; inoltre, giocando con questa versione, una nuova definizione è possibile: “Royal“, oltre a quelle normali degli animali. Chi è costretto a mettere nella sua area questa carta, dovrà anche prenderne un’altra da una pila centrale (detta punizione), portando ad aggiungere 2 carte in un solo colpo alla propria poco invidiabile collezione.

Ci sono inoltre anche due carte speciali: Una “sempre sbagliata” per la quale qualsiasi definizione è scorretta e la si può evitare solo dicendo “Falso” ed una sempre vera (tranne la definizione “royal”, che è sbagliata).

Il primo che arriva a 4 carte della stessa specie (re inclusi) perde. Vincono tutti gli altri.

VARIANTE 1. Il gioco è semplicissimo ma ho proposto nella nostra prima partita la versione senza le due carte speciali.

Risultato: mi-piace-pollice-in-sumi-piace-pollice-in-sumi-piace-pollice-in-su

Durata: 15 minuti

Mi aspettavo che mi figlia di 5 o 6 anni fosse più facilmente leggibile, invece non è così semplice tanarla nel bluff. In questo gioco ci sono da valutare anche il numero di carte uscite, effettuare qualche ragionamento di logica su cosa possa convenire proporre all’avversario e cosa convenga chiamare (se vero o falso) ed a lei queste cose sfuggono, ma non posso fare tanto il figo dato che sfuggono anche a me (2 sconfitte su 3 tra adulti…), il che porta il gioco ad essere giocato in maniera interessante anche tra giocatori “seri”.

Oh, non è un gioco di strategia, ma è divertente, si fa un po’ di casino e qualche sghignazzata!  Costa una decina d’euro e sta in una piccola scatolina, oltre ad essere velocissimo. Sicuramente è un po’ ripetitivo, ma tirandolo fuori una volta ogni tanto, vi regalerà dei bei momenti.


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Niagara

Niagara_Falls

Dopo il weekend tragico per la mia Senigallia devastata dalla alluvione del 3 maggio, in cui 3 persone hanno perso la vita, in cui molti miei concittadini (la mia casa è stata incredibilmente graziata, nonostante abiti di fronte al fiume…), amici e parenti hanno perso tutto quello che avevano in casa e la propria auto, e in cui tutti noi abbiamo perso serenità e parte del nostro sorriso, cerco di tornare alla vita di tutti i giorni giocando di nuovo con mia figlia. E che mi chiede?! Niagara… Evidentemente anche lei è rimasta colpita dall’evento e ha voluto giocare con l’argomento del momento.

Dopo averle proposto un’alternativa (Zooloretto, che però mi boccia regolarmente), accetto e giochiamo.

Giocatori: 3-5 (ma noi ci giochiamo tranquillamente anche in due, ovviamente per partite tra adulti è meglio giocare in più giocatori)

Durata: 45 min

Lo scopo del gioco è quello di raccogliere tramite le due canoe a disposizione 7 gemme o 4 gemme di un solo colore, o 1 gemma per ognuno dei 5 colori disponibili. Il gioco prevede una scelta contemporanea della tessera che determinerà il movimento delle canoe (di una sola se entrambe sono a terra, obbligatoriamente di entrambe se sono in acqua) o che influenzerà il meteo (incrementando o rallentando il movimento del fiume (e in questo aspetto il design del gioco è fantastico). Una volta scelta la pagaiata, a turno si muoveranno le barche e si cercherà di raccogliere le pietre dalle sponde (si può raccogliere solo ad inizio o fine mossa e costa 2 punti pagaia) o di rubarle alle altre barche se ci si trova a fine movimento di risalita del fiume nella stessa casella di un altra barca che ha una gemma. Quando tutti hanno mosso, si muove il fiume, aggiungendo un numero di dischi pari al valore della pagaiata più massa più (o meno se c’è il sole) il valore indicato dal meteo. Chi finisce giù dalla cascata perde la gemma che aveva sulla canoa e per riavere la canoa dovrà spendere una gemma precedentemente conquistata.

Finora avevamo provato una:

VARIANTE :

  • le gemme potevano essere prese gratuitamente dai giacimenti senza spendere punti pagaia
  • si poteva prendere la gemma a metà movimento della pagaia
  • non si rubavano le gemme
  • i punti pagaia potevano essere usati dividendoli tra le due canoe (Es. una pagaia da 3 può far muovere di due la prima canoa e di uno spazio la seconda) e non avevo messo limitazioni alla messa in acqua delle canoe.

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Così il gioco non è gran che. Raramente si precipita dalla cascata, ha poco mordente, ma è molto semplice e possono giocarci anche bambini di 4 anni.

Regolamento originale: 

Ho provato così a proporle il regolamento originale.

Sorprendendomi ha subito capito il concetto che temevo fosse più complicato: cioè il prelievo delle gemme al costo di due punti pagaia da pagare ad inizio o fine mossa. Il resto è stato tutto in discesa… verso le cascate! Siamo precipitati entrambi un paio di volte rendendo sicuramente più difficile ed interessante la partita, anche per lei.

Risultato: mi-piace-pollice-in-sumi-piace-pollice-in-su

Il gioco lo consiglio, i materiali sono davvero ben fatti e potrete anche trovarlo su ebay.crucchia a pochi euro. Inoltre anche gli adulti potranno divertirsi a questo gioco.

Concludo con un piccolo MESSAGGIO PROMOZIONALE: per Senigallia. C’è stata una grande solidarietà tra i cittadini, che si sono mossi in gran numero per aiutare a liberare le abitazioni e i locali dal fango. Ci vorranno ancora solo un paio di settimane prima che la città torni ad essere definitivamente lei. Le persone ricorderanno per sempre questi giorni, ma la città tornerà ad ospitare turisti per la stagione estiva come se nulla fosse accaduto. Quindi, se non avete ancora deciso dove trascorrere le vostre vacanze, venite a trovarci, troverete un centro vivo, ricco di eventi (tra cui segnalo il Summer Jamboree) e la solita “Spiaggia di Velluto”! E’ il modo migliore per aiutarci!

La Rocca Roveresca La Rotonda a mare Il Foro AnnonarioFontana


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Steam Park

STEAM PARK toilet

Il giorno della Liberazione (la scelta del WC come immagine del post è puramente casuale e non è legata alla data della prova del gioco!) ho pensato bene di provare Steam Park in famiglia.

Giocatori: 2-4

Durata: 30 minuti in 2

Il gioco ha come obiettivo il far soldi realizzando un parco divertimenti a tema steam punk, tramite una serie di meccaniche che vanno dal Dice rolling vorticoso per accaparrarsi la prima scelta nella seconda fase (ed evitare la penalità sporcizia), alla gestione degli stessi per ottenere giostre su cui andranno posizionati i visitatori, che porteranno denaro nelle casse.

C’è da fare attenzione allo sporco che si accumula nel parco in seguito a: tessere ultimo (e penultimo se si è in 4) a giocare, simboli “sporco” nei dadi rollati e numero di visitatori nel parco; questa sporcizia sarà una penale da pagare in termini di denaro a fine partita, quindi occhio!

Ho sentito pareri contrastanti sulla grafica di questo gioco, che vanta la firma di Marie Cardouat, disegnatrice diventata celebre dopo il fantastico lavoro con Dixit. La scelta del tema steam punk che piace e non piace, le dimensioni delle giostre troppo piccole ed il tema cupo sono le critiche più lette letto riguardo a questa grafica. Io rispondo dicendo che a mia figlia è piaciuto parecchio, magari la scatola inizialmente non l’ha colpita come altre, ma quando ha visto le giostre e gli omini colorati da estrarre dal sacchetto, ha gradito appieno. Un appunto lo faccio sul cartoncino delle giostre, che ha mostrato subito di non essere di ottima qualità, costringendomi ad applicare della colla in un paio di pezzi.

VARIANTE 1 :

  • ho dovuto togliere le carte (che consentono di fare soldi bonus) a prescindere dalla difficoltà dell’aggiunta delle stesse; sarebbe stato sicuramente meglio l’utilizzo di simboli nelle carte, invece delle scritte!
  • Ho tolto anche l’uso delle azioni speciali legate ai baracchini (che attribuiscono semplicemente una rendita di 1 $), perché sicuramente come prima partita complicano molto le scelte per una bambina di 5 anni
  • ed ho attribuito il simbolo “pala su un cumulo di macerie” sul dado all’espansione del parco (nelle regole originali si può convertire un qualsiasi dado, tranne quello bianco in espansione, mentre quel simbolo è associato all’uso delle carte), sempre lasciando la regola delle due espansioni massimo per turno.

Risultato: mi-piace-pollice-in-sumi-piace-pollice-in-sumi-piace-pollice-in-su

Il gioco è stato veloce e molto divertente. Cate mi ha chiesto subito il bis (dicendo che era durato poco!), che ovviamente le ho concesso… ah, che fatica crescere i figli!

Ha capito subito l’uso dei dadi, come piazzare  le giostre e quali omini mettere nel sacchetto. In più, dopo poco ha cominciato a fregarsene di qualche dado bianco pur di prendere la tessera primo giocatore lasciandomi regolarmente la tessera con lo zozzo. Ed infatti alla seconda partita ho perso per troppa sporcizia (>30…), ma solo perché ho voluto ricreare un ambiente ideale per lo Steam Pork!

Con questa variante, il gioco è perfetto per giocare anche con bambini di 5 anni. Oltretutto, essendoci poca interazione, si può giocare autonomamente permettendo anche agli adulti di divertirsi senza dover perdere apposta.

Sicuramente il gioco con le carte scritte richiede un età maggiore, ipotizzo 8 anni.

Seguiranno aggiornamenti con il regolamento originale o con altre varianti. Stay tuned.

VARIANTE 2:

  • Ho provato una aggiunta alla variante 1 aggiungendo le carte. Siccome Caterina (5 anni) non sa ancora leggere lo stampatello minuscolo, ho messo (giocando in 2) 3 carte scoperte in mezzo al tavolo leggendole ad alta voce con il mazzo vicino. Alla fine di ogni turno (e quindi senza l’apposito dado, che abbiamo continuato ad usare per espandere il parco) è possibile scegliere una carta (ovviamente chi arriva primo sceglie prima la carta) bonus e guadagnare ulteriore denaro.

Risultato: mi-piace-pollice-in-sumi-piace-pollice-in-su

Aggiunge un pelo di interazione indiretta che al gioco manca. Indirizza la scelta delle cose da fare, variando un po’ il gioco di partita in partita. Nella prima partita è uscita la carta che premia i dadi vuoti, beh Cate è stata più svelta, mi ha fregato la carta e io mi sono ritrovato un bel turno i gioco senza carta e 4 facce vuote… Doh! Da riprovare!

VARIANTE 3: Devo ancora provarla, ma leggendo su BGG ho trovato interessante modificare la proprietà del Casinò in questo modo:

Regola Originale:“Per ogni Casinò che hai, puoi modificare il risultato di 1 dado sul maialino a tua scelta, durante il tuo turno.” 

Variante suggerita: “Durante la fase azione, per ogni Casinò che hai, puoi ri-rollare una dado. Dopo il primo lancio, puoi decidere se rilanciarlo una seconda ed ultima volta. Dopodiché dovrai tenere il secondo risultato.”   

Ribadisco che devo ancora testarla. Ma stando a quanto leggo. credo sia interessante perché depotenzia il Casinò evitando la corsa ad accaparrarselo come prime mosse quasi obbligate.


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Camel Up

Camel Up

Dopo Jaipur, continua la moda dei cammelli a casa mia; oggi infatti vi voglio parlare di Camel Up.

Camel Up o Camel Cup, a seconda di come si interpreta la grafica del titolo, è un gioco di scommesse su una corsa di cammelli (che possono montare uno sull’altro) attorno ad una piramide lanciadadi.

Il gioco è molto semplice perché al proprio turno ogni giocatore ha 4 possibili scelte:

  • decide di lanciare un dado corrispondente ad un cammello (ottenendo un soldo);
  • posiziona la propria tessera oasi/deserto su una casella vuota, che permette di far avanzare/indietreggiare un cammello che capita su quella casella (ottenendo un soldo ogni volta che ci capitano sopra cammelli);
  • piazza una scommessa su chi vincerà la gara o su chi arriverà ultimo (ottenendo soldi in ordine decrescente in base a chi ha indovinato prima la scommessa, o perdendoli se la si sbaglia)
  • piazza una scommessa su chi sarà avanti alla fine del turno (ottenendo soldi in ordine decrescente in base a chi ha indovinato prima la scommessa, o perdendoli se la si sbaglia).

Vince chi ha più soldi alla fine della partita (cioè quando un cammello taglia il traguardo).

Giocatori: 2-8

Durata 30 minuti

Il fattore fortuna incide parecchio (d’altronde è un gioco di scommesse in cui sono presenti dadi, ce lo si può aspettare!) il che consente di giocare alla pari (o quasi, qualche piccola valutazione su cosa convenga fare, c’è) anche con i più piccoli (da 5 anni). La piramide lanciadadi è poi una chicca di design che piacerà tantissimo ai vostri figli.

Non è sicuramente un gioco di strategia, ma questo titolo, grazie anche alla possibilità di giocare anche in 8, diventa anche un ottimo gioco da proporre nelle serate in cui si vuole fare un po’ di casino o quando non si vuole uno spaccacervelli.

Risultato con il regolamento originale: mi-piace-pollice-in-sumi-piace-pollice-in-sumi-piace-pollice-in-su

Consiglio: non date troppo presto per spacciato un cammello che è rimasto indietro… ve lo potrete trovare davanti a tutti in un attimo… Cammello blu di mer…!